I sette giorni di Ciriè. De Vita: "Basta capricci, ci siamo ritrovati" - I AM CALCIO TORINO


I sette giorni di Ciriè. De Vita: "Basta capricci, ci siamo ritrovati"

Davide De Vita, tecnico del Ciriè
Davide De Vita, tecnico del Ciriè
TorinoPrima Categoria Girone C

Due campionati vinti in scioltezza, con quel passaggio così repentino dalla Terza alla Prima che, probabilmente, aveva illuso tutti un po' troppo alla corte del rinato Ciriè Calcio. A rompere l'incanto, rischiando addirittura di far saltare il banco, come poi emerso dai retroscena dei giorni scorsi, ci ha pensato il nuovo campionato, mettendo di fronte i nerazzurri alla dura realtà della categoria superiore, con la doppia sconfitta nelle prime due uscite, in cui Magnetti e compagni hanno dovuto trangugiare grosse delusioni nei derby con Corio e Mathi Lanzese (classifica). Ieri, però, è arrivato il primo mattoncino su cui iniziare a costruire la nuova stagione, con lo 0-0 casalingo contro il quotato Pianezza, una vera e propria iniezione di fiducia per la squadra di Davide De Vita, al termine di una settimana piuttosto travagliata dalle parti di via Biaune.

I k.o. delle prime giornate, infatti, soprattutto per il modo in cui sono maturati, non sono stati privi di conseguenze all'interno dello spogliatoio nerazzurro, con la società che è subito corsa ai ripari ribadendo pieni poteri, e altrettanta fiducia, all'allenatore delle due promozioni, riservando viceversa una dura reprimenda alla squadra. A farne le spese più grosse, all'allenamento del martedì, è stato l'attaccante 21enne Davide Pistone, la cui condotta in quel di Mathi aveva irritato non poco compagni e allenatore, al punto da farlo finire fuori squadra, come spiegato dallo stesso tecnico De Vita: «Purtroppo nelle prime due partite ho constatato una serie d'atteggiamenti che non mi sono piaciuti e quello di Davide nella trasferta di Mathi è andato oltre ogni logica e dinamica di squadra, visto che è sceso in campo svogliato e deconcentrato solamente perché l'avevo fatto partire dalla panchina. Dispiace perdere un ragazzo così giovane proveniente dal nostro vivaio e che ha dato un contributo fondamentale alle fortune della Prima Squadra in questi due anni, ma ci sono comportamenti che, all'interno di un gruppo, non possono essere tollerati».

Stando alle cronache, però, non il solo Pistone si sarebbe reso protagonista in negativo a Mathi, visto che anche altri compagni entrati a partita in corsa avrebbero ricalcato, anche se in modo meno plateale, il suo atteggiamento, come ad esempio Ndoci, attaccante protagonista delle due promozioni che, complice anche l'arrivo di Serta, in questa prima parte di stagione non ha ancora avuto il minutaggio che probabilmente s'attendeva: «Con Ndoci, così come con gli altri ragazzi che avevano palesato una certa frustrazione sul terreno di gioco, siamo riusciti a chiarire perché hanno compreso d'aver sbagliato e sono sicuro che simili episodi non si ripeteranno più – assicura De Vita – la presa di posizione forte nei confronti di Pistone è servita da monito anche ai compagni e col Pianezza ho visto finalmente il gruppo compatto. Siamo ancora in fase d'assestamento, ci sono tanti elementi nuovi nella rosa ed è normale che ci sia qualche difficoltà all'inizio, anche perché eravamo abituati a vincere con estrema facilità mentre ora dobbiamo rimboccarci le maniche e pensare solo a come raggiungere la salvezza, che resta l'unico obiettivo di questa stagione».

Il nervosismo e la superficialità delle prime due uscite, insomma, sembrano essere stati gettati alle spalle grazie anche all'incoraggiante prova col Pianezza, in cui tutta la squadra ha finalmente remato dalla stessa parte: «Sicuramente ci siamo comportati tutti molto diversamente – ancora l'allenatore nerazzurro – calandoci nella giusta mentalità, ovvero quella che vede sempre il gruppo davanti a qualsiasi capriccio del singolo. Solo capendo in fretta certe regole, infatti, possiamo competere in questo girone così complicato e vorrei che tutti i ragazzi prendessero esempio da Brunetta, entrato a due minuti dalla fine con un'umiltà e un'intensità che non sono affatto scontate per un giocatore della sua esperienza e del suo curriculum». Incassato il punto col Pianezza, ora il delicato crocevia-salvezza col Real Leini: «Per fortuna, oltre ad esserci ritrovati a livello mentale, ora recuperiamo anche qualche altra pedina importante – conclude De Vita – dato che in difesa potrò tornare a schierare Selvitano che ha scontato le tre giornate di squalifica e questo, oltre a garantirci una solida coppia di centrali con Santoli, ci permetterà di spostare a centrocampo Magnetti, posizionandolo nella posizione a lui più congeniale. Con i giocatori nei loro ruoli giusti e con la nuova mentalità che stiamo assimilando ritroveremo in fretta quello spirito vincente che ci ha fatto grandi in questi anni e sono sicuro che ci rimetteremo presto in carreggiata. Ma fidatevi, non era affatto semplice dopo una settimana così...».

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Foto: profilo Facebook Davide De Vita

Dawidh Solero

La Redazione

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